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A TU PER TU CON BEPPE CORMIO -
63 anni e non sentirli. Ci sono trucchi e ingredienti segreti del cocktail vincente targato Beppe Cormio? E’ proprio vero che il vino più si invecchia e più diventa buono… “Non è proprio così (sorride, ndr). Quando si invecchia si invecchia e non si torna più indietro. Non per questo è tutto negativo, alla mia età infatti ci sono ancora esperienze e cose belle da mettere in cantiere. Tanto per fare un esempio, abbiamo raggiunto anche quest’anno con la Lube la finale scudetto e le Final Four di Champions League (ancora da disputare, ndr). Se ho ancora la possibilità di essere in pista a questi livelli, e soprattutto nella società che rappresenta le Marche, devo solamente ringraziare chi mi ha dato l’occasione e soprattutto la fiducia. Devo dire che a 63 anni c’è da imparare ancora molto, con la consapevolezza che è ancor più bello poterlo fare raggiungendo obiettivi prestigiosi”
Beppe Cormio tra passato, presente e futuro… Qual è il momento storico a livello sportivo e personale che ricorda con più piacere? “Ce ne sarebbero diversi da citare, tra questi non dimenticherò mai l’anno 2008 quando con l’Itas Diatec Trentino vincemmo il primo scudetto della storia della società. La stagione successiva ottenemmo anche il successo in Champions League da matricola assoluta, pur se in una giornata molto complicata e con sentimenti contrastanti a causa della scomparsa di una persona a cui ero molto legato”
Sappiamo tutti che è stato lo scopritore di Julio Velasco, il Re Mida del volley. Che sensazione prova nel ripensare a quella trattativa avvenuta nel lontano 1983? “Più che scoprirlo, devo essere sincero, ho dato retta all’intuito del nazionale argentino Waldo Kantor, che arrivò alla TreValli Jesi (A2, ndr) dalla serie A argentina. Nello specifico, condivisi insieme all’ex presidente Sandro Casoni e al dirigente Franco Fioretti il suggerimento di Kantor di ingaggiare Velasco, vice-
Un aneddoto particolare che ci vuole raccontare a proposito di Julio Velasco versione Tre Valli Jesi? “Riusciva ad esprimersi molto bene in campo, molto meno nel guidare la macchina. Ora per fortuna è migliorato alla guida. In quegli anni riuscì a demolire un’auto societaria, nella zona di Fabriano, mentre si stava recando a Roma da un suo conoscente. Oppure ricordo con piacere l’episodio vissuto con lui alla vigilia del mondiale Juniores in Francia. Dovevamo viaggiare e guidare per 14 ore di seguito; i patti erano chiari ovvero dovevamo darci il cambio. E invece Julio si svegliò in Francia, per me fu tutta una tirata”
Lei ha ribattezzato quella squadra chiamato Tre Valli Jesi come la Lube Mancata. Ci vuole spiegare meglio questo paragone? “A Jesi stava davvero nascendo qualcosa di grandioso ma poi ci fu un ridimensionamento della società. A quel tempo l’ingegnere jesino Pieralisi lavorava nel femminile ma purtroppo, le forze per varie questioni economiche non furono unite in un unico intento. Quell’intento che probabilmente avrebbero fatto di Jesi una squadra straordinaria, quella che sarebbe stata la Lube degli anni 80′ . C’erano nazionali argentini come Waldo Kantor e Carlos Wagenpfeil e tanti ottimi giocatori, dirigenti fantastici. Purtroppo è poi mancato lo sponsor. Colgo l’occasione per confessare di essermi emozionato a maggio dello scorso anno, in occasione della vittoria scudetto della Lube: sugli spalti infatti c’erano tanti amici marchigiani e vecchi personaggi della Tre Valli volley (Paolo Giardinieri, Romano Piaggesi e Alberto Santoni, primo vice-
Quali sono stati gli elementi fondamentali che le ha consentito di diventare un grande direttore sportivo? “Indubbiamente nella vita occorre sempre mettersi in luce con l’umiltà di imparare. Lo facevo nel basket e calcio, e lo faccio ancora oggi. Bisogna dare il meglio di se stessi ogni giorno, con la giusta determinazione e con la volontà di comprendere bene il mercato dello sport e gli aspetti sportivi e di sponsorship a 360 gradi. Durante la mia carriera ho avuto la fortuna di essere affiancato da professionisti e collaboratori di fiducia e di imparare molto, crescendo quotidianamente e arrivando a costruire staff societari importanti e consolidati: penso ad esempio a Trento dove, dopo il mio addio, squadra e società sono rimasti praticamente intatti. Tutto ciò rappresenta un motivo di soddisfazione personale in quanto significa di aver lavorato bene non solo sotto il profilo della programmazione”
Il settore del marketing ha subito oggi notevoli stravolgimenti. Quale strategia consiglia a una società sportiva per essere il più possibile attiva e competitiva su questo fronte? “Il marketing nello sport è un fattore essenziale e in tempi evoluti come quelli di oggi riveste un ruolo ancor più importante. Occorre a mio modo di vedere far divertire il pubblico con servizi di qualità, rendendolo parte integrante del progetto sportivo. Lo sport deve essere visto e vissuto come uno show. Si potrebbe ad esempio coltivare il privilegio, dando maggior valore all’hospitality, con una gestione più performante e una visione più ampia, non solo rivolta alle imprese sponsor ma anche a privati e singoli appassionati. Inoltre, all’interno della giornata sportiva un’idea potrebbe essere quella di aggiungere musica ed animazione ed azzerare il più possibile i cosiddetti tempi morti, in modo tale da rendere il pomeriggio il più possibile piacevole e divertente. Alla Lube abbiamo ad esempio organizzato varie iniziative a tema, penso alla Baby Room, ai rilevatori di velocità del pallone, alla Kiss Cam, ai maxi-
Ambizioni e obiettivi futuri di Beppe Cormio? “Che dire, alla Lube Civitanova ho un rapporto magnifico con tutti. Non credo proprio di andare oltre questa splendida esperienza. Altre occasioni non le cerco e non le vedo. Finché mi vorranno seduto dietro questa scrivania resterò qui, con grande orgoglio e determinazione”
Concludiamo con una battuta. Se Beppe Cormio avesse la bacchetta magica, in quale personaggio si vorrebbe trasformare? “Mi trasformerei, anche subito, nel Beppe Cormio giovane e scaltro degli anni ’80 ma con il bagaglio di esperienza di oggi”
La ringraziamo e le auguriamo un forte in bocca al lupo per il finale di stagione con la Lube… “Crepi il lupo Daniele, grazie infinite”